Il Conflitto nella Coppia

Il Conflitto nella Coppia Firenze

Suggerimenti per tutti coloro che non vanno d’accordo...

Non litigare mai non è affatto indice di un buon rapporto di coppia. Esistono coppie stabilmente insoddisfatte ma incapaci di lasciarsi: è come se i partner sentissero di non poter stare né con il coniuge né senza. Il conflitto è un momento inevitabile e costruttivo all’interno di un rapporto di coppia, particolarmente presente in una fase del rapporto, quella della contro-dipendenza o differenziazione, durante la quale il litigio serve a stabilire le regole e le metaregole.

Quello che è importante è evitare che esso diventi distruttivo, per questo è necessario imparare ad esprimere la rabbia senza aggredire.

L’alternativa alla esplicitazione del conflitto è spesso il conflitto mascherato, quello che si esprime in modo sotterraneo, attraverso per esempio il sarcasmo, i comportamenti passivo-aggressivi, o attraverso veri e propri sintomi o patologie, come la frigidità, l’impotenza, la depressione, l’alcoolismo, ecc.

La coppia è un sistema, cioè è più della somma delle parti, e dunque è importante:

  • che i partner sappiano che inevitabilmente si influenzano a vicenda solo per come sono;
  • che i partner imparino a pensare i problemi di coppia sostituendo il concetto di causa-effetto (“è tutta colpa tua!”) con quello di circolarità (“in che modo ciascuno di noi contribuisce all’instaurarsi di questa dinamica?”)
  • dato che nella coppia si comunica di più attraverso la Comunicazione Non Verbale che attraverso la Comunicazione Verbale, che ciascun partner ponga attenzione a ciò che potrebbe comunicare inconsapevolmente

Le regole del buon litigio

  1. determinare l’oggetto della controversia, cioè definire esattamente l’argomento;
  2. limitare l’oggetto della controversia, cioè non proporre più di un’accusa alla volta;
  3. non interrompere, bensì ascoltare fino in fondo;
  4. quando si viene accusati non ritorcere un’accusa diversa (es.: perché sei tornato così tardi? E tu perché spendi tanti soldi nei vestiti?);
  5. concordare il luogo e il tempo, non iniziare a parlare mentre l’altro è occupato o sta per uscire;
  6. evitare di fare ricorso al “museo coniugale”; anche per questo è importante dire subito le cose che non ci vanno bene;
  7. tenere le distanze (quando siamo arrabbiati non vogliamo l’altro vicino);
  8. non superare la soglia di vulnerabilità dell’altro (il suo punto debole);
  9. considerare il litigio come la conseguenza di qualcosa che accade dentro un sistema e dunque pensare sempre anche al nostro contributo e non solo a quello dell’altro;
  10. parlare delle proprie emozioni e dei propri bisogni insoddisfatti piuttosto che accusare l’altro.

Silvia Foschetti

Ambiti di intervento

Disturbi d’ansia e attacchi di panico

(ansia generalizzata, fobia sociale, agorafobia, disturbo ossessivo - compulsivo)

Disturbi dell’umore

(depressione, distimia, disturbo bipolare)

Disturbi psicosomatici, somatoformi, ipocondria

Difficoltà in ambito affettivo, relazionale, sessuale, familiare, dipendenza affettiva

Crescita personale

(rafforzamento dell’autostima, comunicazione efficace, sviluppo del Sé, orientamento sessuale)

Problematiche esistenziali

(separazioni, lutti, stress scolastico e lavorativo, mobbing, cambiamenti di vita)

Disturbi alimentari

Disturbi di personalità

Attività

Consulenza psicologica

Psicoterapia

psicoterapia breve, individuale e di coppia

Laboratori di gruppo

(crescita personale, autostima, relazioni affettive)

Percorsi psicoeducativi individuali e di coppia